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Domenica, 27 Maggio 2018 21:09

Futuro Presente: siamo fiume e sorgente!

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“Futuro Presente: siamo fiume e sorgente!”: così canta l’inno ufficiale del centocinquantesimo anniversario dell’Azione Cattolica Italiana, che il 30 aprile dello scorso anno ha accompagnato centinaia di migliaia di tesserati nel grande abbraccio con Papa Francesco in Piazza San Pietro.

A poco più di un anno dall’apertura dei festeggiamenti per l’importante traguardo della maggiore e più antica associazione laicale cattolica d’Italia, sull’onda di queste stesse note millecinquecento persone, ragazzi, giovani, adulti e adultissimi, soci di tutte le parrocchie aderenti all’Azione Cattolica nell’arcidiocesi di Reggio-Bova, si sono riversate in piazza Duomo per celebrare insieme la festa di compleanno dell’associazione, proprio come un fiume in piena che, lottando contro il corso apparente delle cose, non si confonde nel mare della storia fino a perdersi, ma ritorna alla sorgente originaria, che è Cristo Gesù e la sua Chiesa.

Nel corso della grande festa unitaria diocesana, iniziata con la preghiera presieduta dall’arcivescovo padre Giuseppe e conclusasi col concerto del noto gruppo folk reggino dei Mattanza, è stata ripercorsa la vita dell’AC, iniziata nel 1867 a Bologna con l’intuizione di Mario Fani e Giovanni Acquaderni, rievocandone poi le altre figure fondamentali, come Armida Barelli, Piergiorgio Frassati e Vittorio Bachelet.

La lunga storia associativa è stata sintetizzata nella mostra allestita ai piedi della piazza, dove, accanto alle principali tappe della storia dell’associazione nazionale, sono state ricostruite anche quelle dell’associazione diocesana, ricordando testimoni come Maria Mariotti, don Lillo Spinelli e Franca Sesti, mostrandone l’evoluzione al passo del rinnovamento ecclesiale, nonchè il ruolo nelle ore più drammatiche del paese e della città di Reggio, come la Seconda Guerra Mondiale e i moti del 1970.

Dopo il saluto del presidente diocesano Giandomenico Chirico, il vescovo padre Giuseppe, a commento del brano dell’Ascensione tratto dagli Atti degli Apostoli, scelto per la preghiera corale inziale, ha esortato i soci di AC a “radicarsi nel presente, guardarsi attorno e tenere sempre fisso lo sguardo in lui per curare il presente”, per “andare a preparare il ritorno di colui che è partito, ma tornerà”, ricordando che la storia che ciascuno di noi professa è storia di fede e quindi storia della Chiesa: “la storia che vogliamo continuare a costruire noi credenti parte da quello sguardo verso l’alto che non vogliamo mai smarrire o perdere”. Tornando più volte sull’immagine evangelica della spiga e del seme di grano, il presule ha posto quindi l’attenzione sul futuro, che si presenta al cristiano come “l’avventura di tanti altri chicchi di grano, che produrranno tante altre spighe, che a loro volta riprenderanno la storia di quell’unico chicco di grano” dal quale è nata la prima spiga “… e così all’infinito, sino a quando durerà il mondo”. Il socio di AC, ha concluso infine il vescovo, deve donarsi proprio come il chicco di grano, per generare sempre comunione e mai solitudine, la stessa comunione che “genera la vita nella Chiesa”.

Il vescovo, assieme ai membri della presidenza diocesana, ha quindi spento le candeline della grande torta preparata per l’occasione e nel prosieguo della serata si è giocato con i personaggi simbolici della storia associativa, impersonati da attuali soci dell’AC reggina, usciti da un’ideale macchina del tempo posta ai piedi del palco, e con gli inni vecchi e nuovi, cantati da rappresentati di tutte le fasce di età, dallo storico “Bianco Padre” all’ultimo “Pronti a scattare”, che caratterizza l’anno attuale dell’ACR, passando per “C’è di +”, che ha riportato i giovani e i giovanissimi all’indimenticabile incontro con papa Benedetto XVI del 2010.

Durante il concerto dei Mattanza, il chitarrista del gruppo Mario Lo Cascio, socio di AC nella parrocchia di Bagnara, ha ripercorso con una breve intervista la sua personale storia associativa, iniziata da bambino in ACR e tuttora vissuta in simbiosi con la musica del suo gruppo, che riesce a coniugare le radici della musica popolare calabrese con sonorità etniche e contemporanee. I partecipanti alla festa, infine, hanno cenato con i rustici preparati dalle pizzerie reggine aderenti a “Reggio Libera Reggio”, segno tangibile della vicinanza dell’Azione Cattolica a chi in città lotta contro l’imposizione del pizzo ed il racket delle estorsioni. Al termine di una giornata lunga ed intensa, ma ricca di memoria grata e gioia condivisa, con le parole di padre Giuseppe si è potuto davvero lasciare un auspicio all’AC, che è al tempo stesso speranza e certezza: “Auguri AC. Per altri 150 anni ed oltre!”.

 

Giorgio Cotroneo