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Mercoledì, 12 Maggio 2021 22:17

Messaggio del presidente diocesano

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A distanza di qualche giorno dall’Assemblea Nazionale di Azione Cattolica, il giusto tempo per poter trarre un bilancio dell’esperienza tutta particolare che si è svolta ‘a distanza’, le appassionate parole del nostro presidente diocesano di AC, Nico Chirico, che ha voluto sintetizzare per noi i passaggi più belli ed importanti: la popolarità della nostra associazione, la centralità della persona, la ricerca dell’essenziale, ma soprattutto la capacità di cogliere la bellezza e i doni di questo momento storico così delicato e difficile.
Uno solo il modo per fronteggiarlo: camminare insieme!
Grazie, Presidente!

 

Celebrare da casa un’Assemblea elettiva nazionale di Azione cattolica in questo tempo complicato è stata un’esperienza strana, ovviamente diversa dalle precedenti, eppure, nonostante tutto, questa assemblea ha rappresentato un enorme esercizio di responsabilità: gli oltre settecento delegati che da tutta Italia hanno partecipato alle attività programmate hanno dato testimonianza di un’associazione sempre pronta a lavorare nella vigna del Signore, a servire la Chiesa e il Paese per la costruzione di una società più solidale e un’economia più sostenibile.

In questa assemblea, che per titolo ha preso in prestito le parole rivolte all’apostolo Paolo “Ho un popolo numeroso in questa città”, si è voluto rimettere al centro con forza la popolarità di un’associazione che, pur soffrendo evidentemente per le stesse difficoltà di gran parte del mondo aggregativo, continua ad essere radicata in tutte le diocesi e in tantissime parrocchie. Questo lungo periodo di distanziamento fisico ha ulteriormente reso le relazioni più complesse, spesso mediate dalla tecnologia, contingentate e programmate, ha compresso la vita delle nostre comunità, ha limitato le occasioni di condivisione, di sinergia tra realtà diverse, intra ed extra ecclesiali. Eppure questo lungo periodo porta con sé doni e opportunità neanche troppo nascoste, pensiamo solo alla riscoperta di un’essenzialità che ci libera da dinamiche farraginose e di una povertà che allarga gli spazi in cui accogliere gli altri. Dio ci offre rinnovate occasioni di servizio, che passano, prima di tutto, dalla necessità di rimetterci in ascolto dello Spirito e di rieducarci ad uno stile sinodale e ad un autentico discernimento comunitario. Il documento assembleare è chiaro: «Vogliamo abitare questa stagione della storia e dell’umanità facendo scelte coraggiose e innovative, per avviare processi di cambiamento di lungo respiro nella società e nella comunità ecclesiale. Questo tempo non ci deve spingere a perseguire «una pastorale di semplice conservazione», in cui rifugiarci per sentirci al sicuro».

Il prossimo triennio vogliamo ancora di più popolarizzare l’Azione Cattolica, e per fare questo occorrerà da un lato aprire le porte delle nostre parrocchie per invitare tutti, dall’altro occorrerà come laici ricentrarci sul gusto di una quotidianità vissuta in tutti gli ambienti di vita come la famiglia, il lavoro, la scuola, l’università, lo sport e, in particolare, la politica, promuovendo i principi di fraternità universale contenuti nella “Fratelli tutti” e di ecologia integrale indicati nella “Laudato Sì”.

La traccia della missione che ci attende è contenuta nelle parole che il Santo Padre ha pronunciato nei giorni dell’assemblea durante l’incontro con il Consiglio nazionale: «Il vostro contributo più prezioso potrà giungere, ancora una volta, dalla vostra laicità, che è un antidoto all’autoreferenzialità. […] Fare sinodo non è guardarsi allo specchio, neppure guardare la diocesi o la Conferenza episcopale, no, non è questo. È camminare insieme dietro al Signore e verso la gente, sotto la guida dello Spirito Santo. Laicità è anche un antidoto all’astrattezza: un percorso sinodale deve condurre a fare delle scelte. E queste scelte, per essere praticabili, devono partire dalla realtà».

Per tutto questo, riprendendo il messaggio dell’Ac alla Chiesa e al Paese, “ci impegniamo ad offrire il nostro contributo custodendo con mitezza i “semi” che, in profondità, trasformano la nostra storia”.

 

Giandomenico Chirico

Presidente diocesano dell’Azione Cattolica