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Mercoledì, 07 Maggio 2014 09:22

L'AC incontra Papa Francesco

Scritto da  Marisa Delfino

 

RIMANERE, ANDARE, GIOIRE…

-        L’Azione Cattolica Italiana in udienza dal Santo Padre -

 

 

Sono le sette del mattino di sabato 3 maggio, a piazza San Pietro, un po’ infreddoliti e un po’ assonnati, ci mettiamo pazientemente  in fila, sotto il colonnato, prima di  accedere  nell’Aula Nervi ; veniamo da tutta Italia, da tutte   parrocchie dove è presente l’Azione Cattolica Italiana;  per la prima volta,  il Santo Padre incontra i Presidenti e gli Assistenti parrocchiali che rappresentano la più numerosa aggregazione laicale del nostro Paese: con noi, idealmente ci sono migliaia di  ragazzi,  giovani,  adulti,  anziani che compongono il tessuto della nostra Associazione. L’incontro con papa Francesco conclude la Quindicesima Assemblea Nazionale dell’Azione Cattolica che ha avuto come tema “ Persone nuove in Cristo Gesù, corresponsabili della gioia di vivere” durante la quale gli oltre ottocento delegati hanno eletto il nuovo Consiglio Nazionale. L’attesa, nonostante la pioggia, è già una festa ! Alle 9, entriamo nella grande Aula e, tutti insieme, tra canti, preghiera,testimonianze, aspettiamo il Papa. Siamo davvero in tanti e questo è già molto bello ma tra noi  moltissimi sono i giovani che con entusiasmo e con senso di responsabilità hanno accettato di guidare le loro Associazioni parrocchiali.  E’ un dato incoraggiante,  l’Azione Cattolica e la Chiesa tutta hanno un presente ed hanno sicuramente anche un futuro. E c’è anche una piccolissima rappresentanza dell’ACR, la  più gioiosa e la più festosa !

Sono con noi, il presidente ed il segretario della CEI, mons. Bagnasco e mons. Galantino,  ci sono alcuni vescovi e, tra loro,  il nuovo Assistente Generale, mons. Mansueto Bianchi ed il suo predecessore, mons. Sigalini  ha guida. Molto significativa la presenza della FIAC ( Federazione Internazionale di Azione Cattolica ) con i rappresentanti di tanti Paesi, dall’Argentina alla Palestina, all’ Uganda … un respiro mondiale che apre il cuore !

Poi finalmente  arriva il Papa!  Al suo ingresso  in Aula è quasi nascosto da una selva di tablet, telefonini, macchine digitali che si alzano per fotografare un momento che sicuramente resterà comunque nella memoria di tutti i presenti. Papa Francesco non si smentisce, saluta, stringe mani, abbraccia i bambini, riceve volentieri i doni che gli vengono offerti : magliette, cappellini, zaini… Quando sale sul palco riceve il saluto di Franco Miano, presidente uscente a cui l’Aula riserva un lungo, affettuoso applauso e  di mons. Bianchi che si presenta come “ l’ultimo arrivato” in Azione Cattolica ma che con poche battute riesce a definire bene l’ Associazione ed in particolare, richiamando il titolo di un libro del cardinale Etchegaray – Tiro avanti come un asino- paragona i laici di AC a degli asinelli che sono disposti a lavorare trottando come gli asinelli,  persone  magari  un po’ grigie,  normali ma tenaci e disposti a spendersi ogni giorno nelle parrocchie e nelle diocesi.

Papa Francesco nel suo discorso sottolinea che la missione è il paradigma dell’Azione Cattolica, nelle parrocchie che hanno bisogno dell’entusiasmo apostolico, della piena disponibilità  e del servizio creativo dei laici di AC. “ Si tratta di aprire le porte e lasciare che Gesù possa andare fuori. Tante volte abbiamo chiuso Gesù nelle parrocchie con noi e noi non usciamo fuori e non lasciamo uscire fuori Lui ! … Sempre la Chiesa deve essere in uscita” .

Poi  il Papa ha consegnato all’Azione Cattolica tre verbi:

  • Rimanere , rimanere con Gesù, godere della Sua compagnia , rimanere in Lui e con Lui
  • Andare , non fermarsi, andare per le strade delle città e dei paesi annunciando che Dio è Padre e che Gesù Cristo ce lo ha fatto conoscere e ci ha cambiato la vita e che  si può vivere da fratelli portando dentro una speranza che non delude.
  • Gioire , gioire ed esultare sempre nel Signore, essere persone che cantano la vita e la fede; dire la fede, vivere la fede con gioia; essere persone che anche nelle giornate più buie, sanno vedere i segni della presenza del Signore. Gioire perché non siamo mai soli, il Signore ci accompagna sempre anche attraverso i vescovi e i sacerdoti, attraverso le comunità parrocchiali e diocesane con cui condividere il cammino.

Papa Francesco fa anche una raccomandazione :  evitare la tentazione dell’intimismo religioso, della serietà formale ; evitare la tentazione di una vita più simile a statue da museo che a persone chiamate da Gesù a vivere e diffondere la gioia del Vangelo.  “ Se volete prendere il consiglio del vostro Assistente, siate asinelli ma mai statue da museo, per favore, mai !”

Infine i saluti e un ringraziamento  “ Vi ringrazio perché so che pregate per me! ”

Dopo la benedizione il Papa ha salutato i vescovi,  i delegati all’Assemblea,  ha sostato a lungo con i ragazzi dell’ACR. Poi è uscito dall’Aula salutato da un caloroso applauso e da uno sventolio di cappellini.

Erano quasi le due del pomeriggio quando siamo usciti,  stanchi ed affamati ma felici di avere partecipato ad una grande festa che ha avuto tutte le caratteristiche di una festa di  famiglia.

Adesso, ognuno di noi è tornato a casa, alla sua quotidianità : la famiglia,  il lavoro, lo studio, la parrocchia, le relazioni personali, le mille cose che compongono le nostre giornate. Sappiamo che il Papa si fida dell’Azione Cattolica, non in astratto ma in concreto : non possiamo deludere le attese della Chiesa che, attraverso di Lui, ci ha parlato.

 

Marisa Delfino,

Presidente Associazione di  Azione Cattolica “Vittorio Bachelet”, Parr. Santa Maria del Divino Soccorso in Reggio Calabria