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Mercoledì, 07 Maggio 2014 09:29

MLAC Veglia del 1 maggio

Scritto da  Gianni Sergi

La chiesa di san Giuseppe al Corso ha ospitato, la sera di mercoledì 30 aprile, l’annuale veglia di preghiera che il MLAC organizza per la festa dei lavoratori del 1° maggio. Di questi tempi può sembrare ridicolo o almeno contraddittorio parlare di festa di fronte alla drammaticità del lavoro che  manca, della disoccupazione crescente, delle imprese e delle famiglie che non riescono ad andare avanti. Ma è proprio di fronte alla crisi, alle difficoltà che la comunità cristiana è chiamata alla solidarietà, alla condivisione  del disagio e delle tribolazioni di chi soffre maggiormente. Al di là dei possibili gesti concreti, la vicinanza spirituale e morale è la vera “festa” che la fede ci aiuta a cogliere nei volti e nell’animo delle persone sofferenti. E’ questo, oltretutto, il senso anche del titolo della veglia: “La Speranza nella precarietà”. Il momento di preghiera è stato arricchito dalla presenza di padre Giuseppe, il nostro Arcivescovo, che ha confidato ai presenti gli inizi difficoltosi della sua attività di insegnante e la fatica anche fisica di conciliare scuola e parrocchia;  ha stimolato i credenti a sapersi affidare al Signore anche con intelligenza e furbizia evangelica per meglio affrontare le difficoltà; ha sollecitato i giovani alla ricerca di soluzioni alternative e cooperativistiche, inventando nuovi lavori senza attendere passivamente i rimedi ai problemi, ma nutrendo nel cuore la Speranza che scalda il cuore.  Momenti forti e coinvolgenti della veglia sono state le testimonianze di persone toccate, a titolo diverso, dalla crisi del lavoro: una famiglia di precari ed un imprenditore. Carmelo, giovane biologo, ha raccontato le peripezie che lui e la moglie hanno dovuto affrontare per inserirsi, anche se in maniera mai definitiva, nel mondo del lavoro e di come, con coraggio, hanno deciso di realizzare il loro sogno di formare una famiglia, affidandosi alla Provvidenza ed alla loro intraprendenza. Luca, invece, ha descritto come, lavorando in una comunità di recupero di tossicodipendenti sente, un giorno, l’esigenza di aiutare un gruppo di giovani che avevano terminato il soggiorno in comunità  realizzando una cooperativa di falegnameria, recuperando, così, il suo vecchio mestiere di falegname. Purtroppo negli ultimi tempi la crisi si è fatta sentire, obbligando Luca a scelte difficili di fronte all’impossibilità di sostenere i costi di gestione, ma impegnandolo strenuamente a cercare ogni tipo di soluzione per garantire il lavoro e la dignità delle persone a lui affidate. Anche da Luca, di origine campana che a Reggio Calabria ha scoperto la fede,  è venuto un monito a sperare sempre, senza vittimismi ma con la consapevolezza che la Provvidenza non abbandona mai. La veglia si è conclusa con la proiezione di uno spezzone del discorso di papa Francesco a Cagliari, dove veniva sottolineato con forza la necessità e l’importanza del lavoro per un nuovo umanesimo.Da sottolineare che negli stessi momenti in cui la nostra diocesi era riunita nella preghiera si svolgeva a Roma la veglia  che apriva la XV° Assemblea nazionale di Azione Cattolica, veglia organizzata dal Mlac nazionale. La sintonia di tantissimi cattolici, uniti nella realizzazione del bene comune, fa ben sperare per guardare alla possibile rinascita civile e morale del nostro Paese. Alla veglia erano presenti tante persone che hanno riempito la chiesa, diventata oramai casa del Movimento Lavoratori anche per l’accoglienza e la collaborazione benevola che le suore Figlie della Chiesa ci riservano. La presenza  alla veglia del segretario provinciale della Cisl, Domenico Serranò, che con un comunicato stampa aveva formalmente aderito all’iniziativa, ha dato un input perché le forze sane della città possano lavorare in sinergia affinchè tutti possano avere un lavoro e una vita dignitosa.

Gianni Sergi