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Martedì, 10 Novembre 2015 22:12

Ac: la disponibilità al servizio, stile associativo

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I gruppi di S.Caterina si raccontano attraverso la figura della Signorina Anna Motta

 

Anna Motta, nella parrocchia di Santa Caterina, era semplicemente “la signorina”. Si identificava così,  come si usa fare tra chi si permette una confidenza che nasce dalla condivisione di qualcosa di importante. Ma Anna signorina non lo era per nulla. Si era sposata, giovanissima, e aveva iniziato da subito ad accudire una grande e numerosa famiglia. Era sposata con una chiesa e un’associazione di cui si era innamorata fin da giovanissima di un amore travolgente. Una passione che negli anni è diventata amore maturo, amore di quelli che durano una vita; lo si capiva subito, quando la incontravi sorridente tra i banchi della chiesa, lo sguardo era quello di una donna felice di essere a “casa”, la sua energia incontenibile raccontava di una spiritualità forse un po’ antica, ma dalle radici profondissime. Momenti di fatica, incomprensioni, piccole lotte quotidiane; come in ogni storia d’amore, la passione la spingeva a difendere e custodire con il cuore la sua chiesa. Figli ne ha avuti tanti, nipoti tantissimi; per tutti una parola seria e un sorriso, una battuta, uno sguardo di rimprovero che bonariamente si scioglieva in un tenero abbraccio. Come buona mamma accorta sapeva leggere benissimo le espressioni dei suoi figli prima ancora che qualcuno parlasse; come buona mamma si metteva sempre in ascolto, si interessava e aveva una soluzione per ogni difficoltà, ma era sempre la stessa: affidiamoci, andiamo avanti, il Signore sa. Non era un modo semplicistico di affrontare le cose, una soluzione comoda, ma lo stile di chi sa porre la sua vita nelle mani amorevoli di Dio. Per i suoi figli e nipoti era la risposta della “signorina provvidenza”, una lezione di vita da un’esperta di vita.  Nella chiesa e in Azione Cattolica si era scelta il ruolo di casalinga, sempre attenta che tutto fosse in ordine e accogliente, pronta a mettersi a servizio ogni volta che ce ne fosse bisogno, risoluta e concreta, ma sempre discreta: il servizio agli altri era la sua vita, una passione alimentata dall’Amore di cui si sentiva destinataria e che ha portato avanti con dedizione incredibile. È questo il suo regalo più grande, l’eredità dolcissima e la responsabilità pesante che ci ha lasciato andandosene qualche settimana fa. La testimonianza concreta di una vita nutrita di Spirito e donata per gli altri, per il bene di un’associazione e di una chiesa che non possiamo e non dobbiamo smettere di percepire come parte preziosa delle nostre giornate, come tesoro prezioso da custodire.   

Presidente Ac parrocchiale “S. Caterina V. M.”

Nuccio Modafferi