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Lunedì, 30 Novembre 2015 13:44

Custoditi nell’Amore più Grande

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“L’ennesima serata diocesana …. Mi manca solo questa per completare la settimana, ma chi me la fa fare?”. È proprio questo che mi chiedo venerdì 27 novembre, quasi pronta per partire alla volta del seminario: c’è la serata di Spiritualità per giovani. Cosa mai potranno proporre a una serata simile? Ma, alla fine, non voglio lasciare il mio gruppo di AC e non voglio mancare, rischio. E faccio bene ad affidarmi e fidarmi di questo invito! E come sempre, d’altronde, il rischio merita di essere corso!

La serata organizzata dal seminario arcivescovile, infatti, è sin da subito un turbinio di emozioni contrastanti: dubbio, sorpresa per uno scenario nuovo, attesa, curiosità, stupore, desiderio di scappare o forse paura di restare. Eh sì, perché è chiarissimo da subito che stasera si parlerà di AMORE. Roba tosta, da cuori allenati e spiriti forti!

La serata inizia con un percorso a “lume di candela” lungo il corridoio del seminario … un percorso, perché l’Amore, la passione, è un percorso in fondo. Una prima stanza accoglie i giovani con la proiezione di un video sul tema, poi subito in cappella e poi in chiesa ad aspettare che la lectio abbia inizio. Don Luca, l’ospite della serata, ci provoca sul tema della PASSIONALITÁ. Siamo giovani appassionati? Ma poi, appassionati di cosa? Perché quando si parla di passione, è semplice pensare all’Eros, è più dura pensare a qualcosa di più: a un Amore più Grande.  Don Luca, giocando con le canzoni e uno stile narrativo fresco e al contempo profondo, ci propone tre modi di vivere la passionalità nelle nostre relazioni giocando con le canzoni: l’amore che si chiude al mondo, l’amore superficiale e del “finché dura”, e l’amore anestetizzato cioè la mediocrità. Qual è il nostro livello di PASSIONALITÁ? In quale di questi atteggiamenti ci troviamo? Ci invita a restare “caldi” con le parole di Giovanni Paolo II “se sarete quelli che dovrete essere infiammerete il mondo”. Mi porto dietro da giorni, e chissà ancora per quanto, questo invito. Perché, mi dico, come molti giovani forse, avere il cuore appassionato è cosa difficile. Come faccio ad appassionarmi a un mondo che vive la paura all’indomani degli attentati a Parigi? Come si fa a vivere appassionati con lo smarrimento, la disoccupazione, il dolore, la sofferenza fisica che vedo intorno a me? Come si può vivere appassionati in un mondo così?

È una passione per la vita quella di cui ci parla, una passione messa spesso a dura prova. Ma, poi, tutto diventa più chiaro: è la passione di Dio. Perché Dio ci cerca, è pazzo dell’uomo, è un Dio che non trova pace finché non trova il cuore dell’uomo. Il primo ad essere appassionato è proprio Lui, e ci ha creati a sua immagine e somiglianza… ci ha creati con una Passione innata! La passionalità dell’uomo viene da Dio, un Dio che si fa uomo per sentire in carne e spirito questa Passione che noi giovani, talvolta, mettiamo a riposo. Ma chi ci avrebbe mai pensato in questi termini: Dio pazzo di me! Innamorato di me, di noi, dell’uomo così imperfetto? È davvero la più bella storia d’amore di tutti i tempi! La mia, la nostra vita, è una storia d’amore con Dio. Ecco allora, che non possiamo non vivere questa passione!

Per fortuna che, quel venerdì, sono uscita dall’anestesia e mi sono lasciata stupire! Serate come queste diventano allora occasioni in cui davvero rispolverare questo germe di passione divina, per ri-svegliarci da piccole, medie o grandi anestesie che non ci aiutano a vivere il nostro tempo, la nostra vita, le nostre relazioni con quell’ atteggiamento d’amore che Dio ha affidato a noi! Mi sa che rischierò di nuovo, al prossimo appuntamento con la serata di spiritualità!

Martina

Equipe diocesana