Il lavoro consolida la creazione di Dio, questo è il titolo della veglia di preghiera nella festività di San Giuseppe Lavoratore che il Movimento Lavoratori di AC ha promosso in collaborazione con l’Uff. diocesano PSL e l’UCID il 3 maggio. Durante tutta la giornata nella chiesa di San Giuseppe sul Corso Garibaldi si è fatta adorazione Eucaristica con l’esplicito invito “oggi davanti a Gesù Eucarestia preghiamo per i lavoratori”. La veglia, guidata da Mons. Salvatore Santoro, assistente generale dell’ AC diocesana ha visto la partecipazione di tanti fedeli appartenenti alle più varie realtà ecclesiali ma anche di alcuni passanti che si sono uniti, condividendone le motivazioni, alla preghiera.
Mons. Santoro nella sua riflessione si è soffermato sulla necessità che, in un cammino di attenzione al sociale e al lavoro in particolare, il MLAC e l’AC sentono nel coniugare il motto benedettino “ora et labora”. Il lavoro come preghiera, non due momenti dissociati ma un unico essere.
Don Sasà ci indica poi tre modi di camminare sulla strada giusta: essere Concreatori, Corresponsabili, Corredentori: chiamati a proseguire e dare compimento alla creazione, a custodire e far crescere il giardino con la nostra opera, sentirsi corresponsabili del destino di ognuno.
Durante il momento di preghiera sono stati presentati all’altare dei luci, a rappresentare alcuni luoghi e situazioni nelle quali il lavoro e l’ ambiente non sono rispettati e persone e creazione pagano lo scotto di scelte egoistiche di alcuni. Fra tutti, Liquilchimica a Saline, V centro siderurgico a Gioia Tauro, Discarica a Casignana, Centrale a carbone a Saline. A questo quadro si aggiunge la notizia che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso della SEI e della Presidenza del Consiglio sovvertendo il pronunciamento del TAR del Lazio che si era espresso a favore dell’azione promossa da Regione, Comune e Associazioni riguardo all’insediamento della Centrale a Carbone a Saline.
Per tutto questo abbiamo voluto pregare; per i lavoratori, per chi ha perso il lavoro, per chi lo sta cercando , per chi si è stancato di cercarlo e per chi può adoperarsi per rendere meno pesante il fardello che questa nostra regione deve portare.
La veglia si è conclusa con la preghiera per la nostra terra della quale voglio riportare solo un versetto: “Risana la nostra vita, affinché proteggiamo il mondo e non lo deprediamo, affinché seminiamo bellezza e non inquinamento e distruzione”.
Pasquale Andidero