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Martedì, 29 Novembre 2016 15:14

Beata colei che ha creduto

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Lo scorso 7 dicembre, alla vigilia della festa dell’adesione, l’Azione Cattolica diocesana si è ritrovata presso la Basilica Cattedrale con il desiderio di ringraziare il Signore per il dono dell’appartenenza associativa. I gruppi 12-14, giovanissimi, giovani e adulti di tutta la diocesi hanno condiviso un tempo di preghiera che si è arricchito di gesti, ricordi, parole e racconti di vita.

I soci di Ac hanno confermato la loro fedeltà all’ associazione e all’ impegno per l’evangelizzazione e rinnovato la scelta di “stare dentro” la Chiesa e il mondo, da laici, con le loro vite ricche di gioie e di fatiche. I presenti si sono lasciati accompagnare dalla figura di Maria, a cui l’Ac da sempre affida il proprio Si, che è icona del cammino compiuto da Dio attraverso di lei; un cammino che attraversa lo spazio e il tempo, che parte dalla “casa” di Maria - luogo intimo e quotidiano dove “accade la salvezza” - e attraversa le strade della storia andando incontro all’altro e facendo memoria delle grandi opere che il Signore compie nella nostra vita e nella storia. Cuore della veglia di preghiera è stata la riflessione offerta dall’assistente unitario, mons. Salvatore Santoro, sul brano della visita di Maria alla cugina Elisabetta; l’evangelista, con poche ma bellissime pennellate, disegna l’incontro tra Dio e l’uomo: Elisabetta porta con se’ l’attesa dell’ umanità e la giovane Maria porta in se’ l’Atteso dall’umanità e diventa messaggera di una gioia grande, piena, nuova.

Si tratta della stessa gioia che Gesù fa intravedere ai suoi nel discorso della montagna che l’Ac ha scelto come filo conduttore per il percorso associativo di quest’anno. Gesù annuncia un programma di vita vera, di felicità paradossale e la beatitudine di chi sceglie di seguirlo non ha niente da spartire con la felicità a buon mercato ma è gioia profonda, sincera… una gioia che non è solo promessa per il futuro ma è la condizione presente di chi vive la propria storia confidando nel Signore.

 La veglia di preghiera ha lasciato spazio anche al racconto delle belle storie associative di alcuni aderenti: un ragazzo dell’Acr, un giovanissimo, un giovane e un adulto che con semplicità di cuore hanno raccontato cosa ha significato dire di sì al Signore e come l’Ac li ha aiutati a riconoscere e coltivare la propria vocazione.

L’Azione Cattolica sta a cuore ai propri soci perché è un’esperienza che da forma al cuore e conduce dentro una storia attraverso incontri significativi che orientano la vita; è un’ avventura meravigliosa fatta di persone, proposte, occasioni, scelte che fanno risplendere la vita di un senso nuovo.

Molti aderenti hanno testimoniato come il legame con l’Ac sia speciale e solido perché li aiuta, ogni giorno di più, a scoprire il volto di una Chiesa bella, di una Chiesa  che è accogliente, che sa vivere secondo la logica del servizio e che diventa un’esperienza di fraternità condivisa verso l’amore più grande. L’Ac è una bella scuola di amicizia, di fraternità e anche di discernimento vocazionale. All’Ac interessa la gente e tutto ciò che c’è di squisitamente umano; le gioie e le speranze degli uomini e delle donne che sono nella Chiesa ma che sono anche alla ricerca di un senso profondo per cui giocarsi la vita.

In questo anno associativo, anno assembleare, l’Ac ha vissuto una festa dell’adesione  dal gusto tutto particolare, segnata da un’attesa e da un abbandono fiducioso che hanno reso il sì dei soci ancor più carico di stupore.  Si è vissuto il giorno dell’adesione con il cuore colmo di gratitudine per un’esperienza di famiglia che immette dentro la più grande famiglia della Chiesa ed insegna ad amarla, così com’è. Un’adesione che ha fatto gustare la storia, l’identità e la profezia che l’associazione si porta dentro e che apre alla novità, mai scontata e mai superata, del Vangelo.

L’augurio è quello di conservare sempre la gioia e l’entusiasmo dei discepoli innamorati che, attraverso una rete fitta di legami buoni, si impegnano ad avere un cuore che batte per l’altro e a coltivare la vocazione di laici impegnati con quella libertà, dignità e responsabilità ricevuti nel battesimo. E’ un impegno che lega tutti i soci presenti in Italia e nel mondo e che ogni anno si rinnova attraverso quel “Sì” che riafferma la passione per la vita, la fede, la Chiesa e il mondo.