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Martedì, 14 Febbraio 2017 22:02

... perché la vostra gioia sia piena… Coltivate amicizie, incontrate la gente!

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"… perché la vostra gioia sia piena… Coltivate amicizie, incontrate la gente!", è il titolo della sedicesima assemblea diocesana dell'Azione Cattolica che si sta celebrando in questi giorni presso il Seminario Arcivescovile "Pio XI" e che, oltre ad essere espressione di democraticità per l'associazione diocesana nel rinnovo consiliare,  rappresenta un momento speciale e privilegiato di incontro tra i soci. L’assemblea consente infatti di fare memoria grata del tempo trascorso, proiettando lo sguardo, il cuore e la mente verso il futuro. Si tratta di un tempo privilegiato di verifica che l’Ac sceglie di ritagliarsi per guardare al triennio appena concluso oltre che per discutere ed approvare insieme ai soci il documento assembleare.

Il documento assembleare diocesano, infatti, rappresenta il sunto di questo ultimo triennio associativo e nasce su indicazione e traccia del centro nazionale che ha proposto un vero e proprio instrumentum laboris: "Ac, Fare nuove tutte le cose. Radicati nel futuro, custodi dell'essenziale". Si tratta di uno strumento di lavoro che ha come principio ispiratore l'esortazione apostolica Evangelii Gaudium di Papa Francesco e che accoglie l'invito ad essere Chiesa ed Azione Cattolica in uscita.

Il documento, nello stile della sinodalità, nasce quindi dalla condivisione di più esperienze e dal contributo di più soggetti secondo un lavoro di analisi e studio che ha attraversato diverse fasi e che ha condotto il consiglio e la presidenza diocesane alla stesura di una bozza discussa ed approvata in seno all'assemblea. Due sono le parti che lo compongono: una prima parte di analisi del nostro tempo ed una seconda che illustra invece i processi da innescare elencando concretamente le idee messe in cantiere con uno sguardo a tutte le diverse fasi di vita. Il documento non dimentica di riservare un’attenzione associativa all’impegno per la comunità civile ed ecclesiale ed evidenzia la forza della collaborazione con i movimenti di ambiente. Le riflessioni contenute nel documento sono ispirate e sostenute dai documenti ecclesiali,  dalle indicazioni che l'Arcivescovo ha indirizzato alla diocesi negli ultimi anni e dagli strumenti associativi più importanti.

La prima parte del documento si apre proprio con le parole di Papa Francesco che esorta a considerare che "la realtà è più importante dell'idea", mettendoci così in guardia dalle " idee staccate dalla realtà che generano meccanismi inefficaci che non coinvolgono". Il primo passo del cammino assembleare è proprio quello di guardare in maniera sapiente ed attenta alle associazioni parrocchiali e diocesane perché esse - così come leggiamo - " hanno sempre vissuto là dove le persone vivono, nel territorio abitato dalle famiglie, dalle comunità ecclesiali e civili". Nel riconsiderare quindi la centralità della parrocchia nella vita associativa, il documento traccia un'attenta analisi del momento storico concentrandosi sulla realtà giovanile, ribadendo la centralità della famiglia, illustrando i progetti intrapresi. Non mancano pertanto i riferimenti ai processi già avviati, con l’obiettivo di educare insieme, che hanno visto coinvolta l’Ac insieme ai movimenti di ambiente, la Caritas, l’associazione Libera, le scuole ed i Comuni   educare insieme.

La seconda parte del documento, " Il tempo è superiore alla spazio", invita poi a valutare le nostre proposte associative "non in misura del numero di persone che ne prendono parte […] ma prendendo sul serio il progetto di una Chiesa mossa dallo Spirito". Viene evidenziata pertanto la necessità di formare responsabili maturi, attenti e appassionati dedicando – come ci ricorda il nostro vescovo – una particolare attenzione agli aspetti relativi alla trasmissione dei contenuti della Fede.

Il documento assembleare darà certamente all'Azione Cattolica la possibilità di rileggere la propria storia e potrà coadiuvare le parrocchie nel pensare e progettare i propri percorsi affinché l’Ac tutta viva radicata nel proprio contesto e sappia farsi prossima al mondo, custodendo quanti già condividono il percorso e non dimenticando di incontrare chi ancora non ha conosciuto veramente il Signore.   

Maria Fedele