Seguici su

Settore Giovani

Settore Giovani (47)

Domenica, 20 Giugno 2021 22:57

#servitour - le tappe del percorso

Scritto da

A meno di un giorno dalla serata diocesana dei giovani e dei giovanissimi di Azione Cattolica della nostra Diocesi, vogliamo raccontarvi le tappe di un percorso che ha visto coinvolte, su iniziativa del settore giovani di AC, numerose realtà di servizio presenti nella nostra città, unite in una esemplare esperienza di ascolto e di comunione.
Buona lettura e... a domani!!!

 

“Gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore.”: poche parole quelle di Paolo che nascondono il senso più profondo del cuore cristiano in movimento, in azione. Poche parole che il settore giovani diocesano sta avendo la grazia di gustare in tutta la loro operosa concretezza nell’iniziativa che sta promuovendo, il #servitour.  

Le dure restrizioni che hanno caratterizzato lo scorso anno associativo (e che, in quello in corso, abbiamo imparato a tener di conto senza però farci sopraffare) hanno inevitabilmente dato origine ad un percorso di discernimento profondo sul significato del contatto. L’esigenza di creare vuoti di spazio tra di noi, a salvaguardia del bene di tutti, ha camminato su diversi canali comunicativi, dando vita a slogan che con ogni probabilità rimarranno impressi nella memoria per lunghi anni. Uno su tutti, il primo sia per fama che per nascita, recitava così: “Rimaniamo distanti oggi per abbracciarci con più calore domani”. Domani, però, è ormai oggi, con tutti i dovuti accorgimenti che pure è d’obbligo rispettare. Lo scorrere del tempo, accompagnato dalla valanga di cifre che troppo spesso priviamo della loro umanità, ci hanno abituati a nuove routine, normalizzando distanze che, ancora oggi, facciamo fatica a colmare. A chi di noi non è capitato di cambiare marciapiede per evitare la presenza di qualche passante? O, ancora, quanti tra noi non si sono prefigurati l’esatta sequenza delle azioni da compiere al fine di evitare contatti inutili? 

Ecco, quel domani prospettato con fatica a marzo 2020 inizia ad albeggiare, ma siamo sicuri di esser pronti e disposti ad “abbracciarci” con più calore? 

Il tempo estivo è per l’Azione Cattolica anche tempo di programmazione per l’anno che verrà. Ogni iniziativa suscitata dallo Spirito trae origine e compimento nel brano del Vangelo dell’anno che racchiude lo stile associativo che darà senso e colore ad ogni proposta. Abbiamo quindi iniziato il discernimento di programmazione, in piena pandemia, con il brano (Mc 10,35-45) in cui Gesù ci indica la strada da precorrere per chi vuol essere il più grande“servire e dare la vita”. Il versetto evangelico non lascia spazio ad interpretazioni di sorta, ma ci conforta e dona slancio nel farci sempre più Azione di servizio al prossimo. Ci offre un segno mirabile su chi, noi soci di AC, noi giovanissimi e giovani, dobbiamo essere per le nostre famiglie, per le nostre comunità, per la nostra città. 

Durante la lectio divina rivolta ai giovani di Azione Cattolica in occasione della serata diocesana di marzo 2021, Mons. Salvatore Santoro ci incoraggiava a non aver paura dei vuoti della nostra vita perché proprio in queste terre di mezzo, fatte di paesaggi incerti e indistinti, nascono i desideri che ci infiammano il cuore. Il rischio, ancora non scongiurato, è che i vuoti - visibili ed invisibili – a cui ci siamo abituati per contrastare la diffusione del contagio vengano occupati in modo ingombrante da rivendicazioni personalissime, da miopi particolarismi. Ecco, quindi, che ci soccorre il Vangelo dell’anno che, senza posa, ci ricorda che il sì all’Azione Cattolica è il sì alla Chiesa e all’Uomo, è la disponibilità a “servire e dare la vita”.

Così nasce il nostro #servitour, un percorso a tappe che, passo dopo passo, avvicina il cuore e le mani dei nostri giovani ai fratelli fragili e bisognosi. Già dal mese di febbraio, supportati dalle associazioni parrocchiali, abbiamo iniziato a raccogliere le disponibilità delle realtà di servizio che operano sul nostro territorio. Abbiamo chiesto loro una duplice disponibilità: quella di aderire ad un’operazione di ricognizione delle esperienze di servizio che seminano bene nella nostra città e quella di accogliere i giovani che, spontaneamente, si sarebbero avvicinati, nei mesi a venire, all’impegno del dono al fratello. Per garantire una maggiore intellegibilità della mappa, abbiamo distinto le oltre 50 realtà coinvolte in tre macro-aree: sanità; educazione, ambiente e territorio; fragilità.

Il primo incontro, dedicato ai responsabili parrocchiali, ci ha dato modo di condividere i tempi e gli spazi che avrebbero caratterizzato questo percorso insieme, con una particolare attenzione alla formazione. Il nostro primo passo, infatti, è stato sostenuto da un testimone che ha formato gli educatori sul tema del dono di sé. Nel corso dell’incontro, i responsabili parrocchiali hanno ricevuto un kit contenente, tra l’altro, la traccia di una riunione, seconda tappa del nostro #servitour. 

L’attività sul Vangelo delle beatitudini ha permesso a ciascun gruppo parrocchiale di operare un’analisi rispetto ad uno dei tre ambiti di servizio proposti. 

Tuttavia, mentre ai giovani è stato chiesto un discernimento personale sul servizio a cui accostarsi secondo il carisma di ciascuno, i giovanissimi, invece, hanno operato una scelta di gruppo, che li vedrà impegnati secondo la formula non individuale ma comunitaria.

Ci approssimiamo ormai a vivere la terza tappa del nostro #servitour, l’incontro di domani sera con il nostro Vescovo, mons. Fortunato Morrone.

Il 21 giugno sarà per noi giorno di festa: i giovani e i giovanissimi di AC parteciperanno alla celebrazione presieduta dal nostro pastore diocesano, colorando l’anfiteatro del Parco Ecolandia. I giorni dell’attesa non sono di certo trascorsi in modo inoperoso e improduttivo. Le fatiche operative, che hanno caratterizzato questi giorni, hanno solo fatto da sfondo ai primi frutti che con infinita gratitudine raccogliamo. Il più bello ci è stato restituito dalle parole dei tanti referenti delle realtà di servizio che hanno partecipato all’incontro propedeutico alla serata di domani: “Ho scoperto che camminiamo tutti verso la stessa direzione”. E’ stato un susseguirsi incalzante di bene quello di cui siamo stati testimoni: decine di persone hanno condiviso le opere belle e sante che, con fatica, le loro realtà promuovono sul nostro territorio. Decine di persone, decine di costruttori di pace che hanno manifestato il desiderio di intrecciare una grande e virtuosa rete di carità e fratellanza. Una volontà a cui hanno dato vita sin da subito attraverso un gesto semplice, ma ricco di significato: per garantire il distanziamento sociale, si erano predisposte due file di sedie, posizionate in modo sfalsato. Autonomamente i referenti, pur nel rispetto delle misure previste, hanno costruito un grande cerchio a testimonianza proprio della volontà di camminare insieme, accordando il passo, ciascuno secondo le proprie possibilità ed il proprio carisma. E’ nato così il bel gesto di AIL che ha donato le uova di Pasqua ai bimbi ospiti della casa accoglienza per donne in difficoltà "P. Guido Reghellin S.J.", gestita dall’Associazione "Zedakà". La foto degli occhi entusiasti, felici dei piccoli ospiti ci ricolma il cuore di gratitudine, ci conforta, accarezza le fatiche che pure ci sono state, ci ricorda che il Signore opera meraviglie per chi con fiducia mette a disposizione “5 pani e 2 pesci”, “tutto quello che aveva per vivere”. Con questo spirito, ci apprestiamo a vivere la serata di domani, che si inserisce in un periodo di grazia sovrabbondante per la nostra Chiesa diocesana che da poco ha accolto il suo nuovo Vescovo. Ci è parso un segno mirabile che la Provvidenza ha posto sul nostro cammino l’icona che Mons. Morrone ha voluto fortemente quale copertina del libretto della celebrazione della sua ordinazione episcopale: Gesù lava i piedi ad un discepolo, il suo volto non è visibile direttamente, è solo riflesso distintamente nell’acqua del catino. 

Senza manie divisive di protagonismo, noi giovani e giovanissimi dell’AC di Reggio-Bova vogliamo chinarci ai piedi del prossimo. 

Silenziosamente. Operosamente. Senza lasciarci sopraffare della difficoltà contingenti. 

Vogliamo servire e dare la vita.

 

Carla Amaddeo

Vicepresidente diocesana per il settore giovani di AC

 

 

Martedì, 09 Ottobre 2018 18:37

Formazione responsabili GV e GVV 25 settembre 2018

Scritto da

Come può oggi un educatore di un gruppo Giovani o Giovanissimi "stare" nei social network, vedendoli ed utilizzandoli come occasione di incontro e dialogo? A questa domanda attualissima ha tentato di dare risposta l’incontro di formazione di inizio anno per tutti gli educatori del settore Giovani di Azione Cattolica, tenutosi martedì 25 settembre presso la Parrocchia del Santissimo Salvatore, guidato da don Davide Imeneo, direttore dell’Avvenire di Calabria e parroco di Cataforio e San Salvatore. Preliminarmente, don Davide ha fornito due avvertenze: la prima sta nel fatto che si è ancora in una fase molto esperienziale circa l'uso dei social network nella prospettiva educativa, pertanto serve più il confronto e il dialogo paritetico tra formatori che non una vera e propria lezione frontale sul tema. La seconda riguarda la funzione dei social media: essi sono uguali dovunque, ma l'uso che se ne fa è radicalmente diverso di paese in paese, soprattutto per quelli incentrati non tanto sulla lettura e la condivisone di testi, quanto su contenuti in immagini e video. Interrogati sulla cruciale domanda “cos'è un social network?”, gli educatori presenti hanno tentato di definire il fenomeno facendo uso di diverse immagini, quali quelle della rete, della finestra, della vetrina o della lente, ma tutti hanno notato l’attuale tendenza evolutiva dei social, che puntano sempre più sull'aspetto visivo-esteriore e meno su quello testuale-relazionale. Ha precisato don Davide che, tecnicamente, il social è uno spazio virtuale cui è garantito l'accesso agli utenti perché scambino dati: definizione molto più larga di quella originaria, maggiormente incentrata sulla natura del social come luogo di incontro e dialogo. In primo luogo, bisogna prendere in considerazioni i siti e le applicazioni più utilizzate, sia dagli adulti che dagli adolescenti, come WhatsApp e YouTube, che sono in assoluto i più frequentati nel mondo, al di là del più famoso Facebook, anche se talvolta essi sembrano sfuggire all’idea comune di social network. In secondo luogo, ha proseguito don Davide, bisogna fare attenzione alla nozione di accesso, che non è mai libero a tutti, ma solo agli utenti che si siano registrati, fornendo quindi i propri dati alle aziende che gestiscono tali media. Dal punto di vista statistico, guardando all’uso che dei social network si fa in Italia, si nota come la Calabria sia la regione col minor utenti attivi su Facebook sul totale della popolazione residente. Al tempo stesso, è interessante notare che i giovani e i giovanissimi, ovvero i ragazzi di età compresa tra i quattordici e i ventinove anni, non costituiscono la parte principale degli utenti di Facebook: sebbene il social più utilizzato sia WhatsApp, essi utilizzano in prevalenza YouTube e Instagram, poi Snapchat e solo in quarta posizione Facebook, preferendo, quindi, strumenti che consentono di trasmettere foto e video più che testi. Gli stessi dati mostrano che i ragazzi della fascia di età considerata trascorrono da un'ora e mezza a quatto ore al giorno sui social: tuttavia, ciò che è davvero necessario chiedersi è come venga speso questo tempo e quindi quali contenuti vengono visualizzati e che attenzione si presta a ciò che si condivide. I dati raccolti a livello mondiale mostrano che la durata media della visita di un sito internet, raggiunto soprattutto utilizzando link da pagine social, è bassissima e non supera i venti secondi: ciò significa che i contenuti vengono visualizzati in modo estremamente veloce e superficiale e spesso la comunicazione si ferma ad una foto cui è abbinato un titolo. Per l'educatore, allora, il social network non può essere il luogo adatto per fare formazione, cioè per caricare contenuti legati alla crescita personale dei ragazzi: su Facebook si legge solo un titolo e una foto, ma queste bastano per far girare un'idea e incidere fortemente sul giudizio critico delle persone. Le difese critiche di chi legge attraverso un social, infatti, sono molto più basse rispetto a quelle di una persona che ascolta un discorso dal vivo. Tuttavia, le potenzialità dei social sono evidenti e bisogna star attenti a stigmatizzare eccessivamente lo strumento rispetto al contenuto che esso veicola: non esiste, infatti, una dipendenza dallo smartphone o dal social network in quanto tale, ma esistono le stesse dipendenze e carenze di sempre, che adesso sono semplicemente mediate attraverso il web. Lo dimostra lo studio condotto dal prof. Federico Tonioni, psichiatra dell'Università Cattolica del Sacro Cuore, secondo il quale il rischio che queste tipologie di comunicazione generano è l’incapacità dell'adolescente di guardare l'interlocutore negli occhi, di arrossire: molti ragazzi sottoposti a terapia per dipendenza da social avvertono interiormente la comunicazione emotiva, ma non riescono a manifestarla all'esterno. L'origine di tali fenomeni è spesso legata ad una mancanza in età infantile o all’incapacità di gestire una relazione amorosa, per cui vi è sempre una radice affettiva nell'uso compulsivo dello smartphone. A volte, questi mezzi operano nei ragazzi un fenomeno di sostituzione della presenza di un genitore assente, specialmente quando questi vedono l’adulto stesso dedicare troppa importanza e troppo tempo al telefonino. Dal punto di vista educativo, aggiunge don Davide, il problema generale è che molti genitori tendono a precocizzare i bambini nell'infanzia e ad infantilizzarli poi quando sono adolescenti. Lo stesso rischio corrono gli educatori: se è vero, infatti, che i social non sono un luogo di formazione, per la volatilità dei contenuti che veicolano, bisogna tuttavia formarsi ad utilizzarli con criterio, ad essere, cioè, educatori anche sui social, fornendo la corretta immagine di uno stile di vita sano ed equilibrato, oltre che conforme alla dottrina cristiana che si vuol trasmettere ai ragazzi. Infine, don Davide ha messo in guardia gli educatori circa il concetto di amicizia e popolarità che corre su Facebook e sugli altri social utilizzati dagli adolescenti, molto legato alla concezione che essi hanno di sé stessi. Oggi, infatti, l'algoritmo dei social network è costruito sul cosiddetto social branding, ossia punta a creare una immagina precostituita dell’utente, quasi un marchio personalizzato di ciascuno, che può così sentirsi apprezzato e mostrare quanto ricca e scintillante sia la propria vita, misurandolo attraverso il numero di amici aggiunti e di like ricevuti ai propri post, in una spirale crescente di relazioni fittizie che troppo spesso nasconde l’incapacità di gestire la comunicazione reale dal vivo. Il pericolo maggiore è che i ragazzi cadano nella trappola di fenomeni estremamente dannosi come il sexting, ovvero l'invio di testi o immagini sessualmente esplicite tramite internet o telefono cellulare, che diventano poi strumento di ricatto: il solo Tribunale dei Minorenni di Reggio Calabria ha registrato nel 2017 oltre seicento denunce per tale tipologia di reati. Pertanto, nonostante sia dovere dell’educatore sfruttare le enormi potenzialità comunicative di ogni social network, egli deve essere consapevole dell’inadeguatezza di essi quali luoghi dedicati all’attività formativa e soprattutto della loro capacità non tanto di creare, quanto di alimentare e amplificare i fenomeni di disagio che già colpiscono alcuni dei giovani affidati alle loro cure. 

Giorgio Cotroneo

 

Domenica, 22 Aprile 2018 14:54

High Hope - Come lampare in mezzo al mare

Scritto da

Metti una sera di aprile a Scilla, il cielo terso, l’aria calma e senza vento, le luci del tramonto che scendono sulla Costa Viola. Metti duecentocinquanta giovani, che percorrono il cammino da Piazza Matrice sino alla chiesetta di Porto Salvo, illuminandolo coi propri sguardi in attesa.

Ecco gli ingredienti giusti per una serata irripetibile, dal titolo evocativo: “High Hope - Come lampare in mezzo al mare”, organizzata dal Settore Giovani dell’Azione Cattolica diocesana venerdì 13 aprile, con un ospite d’eccezione: mons. Antonio Staglianò, vescovo di Noto, calabrese d’origine, teologo divenuto famoso a livello nazionale grazie all’uso sapiente della musica pop per la divulgazione della fede. Dopo un momento di preghiera iniziale, i giovani accorsi hanno risalito via Chianalea fino all’auditorium parrocchiale, dove, in un’ora di relazione, mons. Staglianò ha parlato loro dell’autentica speranza cristiana, alternando ai ritornelli delle canzoni di Mengoni, Nek, Vasco Rossi, lo Stato Sociale, Gabbani preziose pillole di pensiero teologico e riflessione scritturistica a misura di giovane, conquistando la platea con il suo eloquio incalzante, caldo e appassionato.

Il vescovo siciliano ha mostrato come la radice più profonda dell’umanità stia nella divinità dell’uomo, cioè nella sua origine divina, rinsaldata dal sacrificio di Cristo sulla croce, non nella sua intelligenza o razionalità: la consapevolezza di questa umanità divina, quindi dell’amore infinito di Dio, “incapace di fare il male, proprio perché onnipotente nel bene”, consente di superare il “cattolicesimo convenzionale”, ovvero una pratica religiosa superficiale e lontana dalla vera fede, per entrare pienamente nel “cristianesimo umano”.

Prima di ricevere il saluto dell’Arcivescovo padre Giuseppe, mons. Staglianò ha cantato, chitarra in spalla, una canzone composta e scritta da lui, dimostrando la possibilità del dialogo tra il mondo della musica giovanile e il linguaggio della catechesi.

Giorgio Cotroneo

(equipe diocesana Settore Giovani di AC)  

Martedì, 03 Aprile 2018 17:40

Serata Giovani - 13 aprile 2018

Scritto da

Ultimo importante appuntamento per tutti i giovani della diocesi! Mons. Antonio Staglianò, vescovo della diocesi di Noto,  famoso per le sue omelie con la chitarra in mano sui versi dei grandi successi musicali, per aiutare i ragazzi a riflettere sull’essenza della vita.

Un'occasione imperdibile!

Appuntamento venerdì 13 aprile ore 19 presso la parrocchia Maria Ss. Immacolata (Scilla).

La serata si concluderà con un momento di festa e musica tutti assieme! Non mancate!

Martedì, 16 Gennaio 2018 11:59

...ApPASSIonati con Francesco!

Scritto da
"...ApPASSIonati con Francesco!" è l'invito rivolto a tutti i giovanissimi della diocesi per vivere un' esperienza estiva "on the road", sulle orme del santo di Assisi e patrono dell'Azione Cattolica!
 
L'itinerario unisce alcuni dei luoghi più significativi della vita di Francesco, gran parte della quale spesa in cammino per diffondere la Buona Notizia.
 
Tra foreste secolari e colline coperte di ulivi, ci sembrerà  di tornare indietro nel tempo, quando il "poverello di Assisi", mattone dopo mattone, ha costruito la Porziuncola e ha fondato l'ordine dei frati francescani. 
 
Cinque giorni "in cammino", per ripercorrere assieme i sentieri di Francesco e vivere un'esperienza indimenticabile! 
 
Di seguito, le info principali:
  • Quando: dal 20 al 24 luglio 2018
  • Costo (viaggio, vitto, alloggio e materiali): 200€
  • 4 GVV per parrocchia (più 3 in lista) e accompagnatore. 
Inviare scheda di partecipazione e ricevuta di acconto di 50€ per partecipante entro il 15 febbraio. 
 
Vi aspettiamo! 

Si è svolta giovedì 1 giugno la serata organizzata dal Settore Giovani diocesano di AC


 

Desideralt(r)o. Dalle strade alle stelle! Questo il titolo dell’evento organizzato dal Settore Giovani dell’Azione Cattolica diocesana giovedì 1 giugno, che ha ospitato il concerto dei Saving Rock, band di ispirazione cristiana guidata dal francescano fra’ Gaetano Pantisano, ormai nota all’ambiente ecclesiale reggino dopo l’esibizione di venerdì 5 maggio in occasione della veglia di preghiera per l’ordinazione di sei nuovi presbiteri diocesani.

La serata ha visto partecipi oltre trecento giovani e giovanissimi da tutta l’Arcidiocesi, che hanno animato per circa tre ore (dalle19.00 alle 22.00) la centralissima Piazza Italia, coinvolgendo con musica e contenuti anche molti passanti incuriositi. Il titolo scelto richiama i temi che hanno guidato i giovani prima e durante lo spettacolo musicale dei Saving Rock: il desiderio, la libertà, l’infinito, declinati mediante altrettante forme d’arte, ovvero la poesia, la pittura e la fotografia, che i partecipanti hanno potuto sperimentare prima dell’inizio del concerto negli appositi spazi allestiti in tre diversi angoli della piazza.

Un invito ad andare oltre la stanchezza di una realtà apparentemente priva di speranza, che appiattisce i sogni e tradisce le aspettative dei giovani, a non avere paura di desiderare per sé e per gli altri la vera libertà, quella che nasce nello spirito dalla piena coscienza di sé e della propria immensa dignità di persone.

Lo stesso messaggio è stato ribadito da fra’ Gaetano che, ben oltre l’apparenza di rockstar col saio, si rivela un valido ed efficace annunciatore della Buona Novella, capace, con il ritmo travolgente della sua musica, non solo di far cantare e ballare le piazze, ma anche (e soprattutto) di far riflettere i ragazzi sul reale significato della propria vita e sulla bellezza del progetto cui Dio li chiama, oltre le asprezze e le difficoltà della routine quotidiana. “Vi ringrazio perché siete venuti qui, in questa piazza, con noi e con i vostri amici. Potevate rimanere comodi a casa sul divano a guardare la TV, ma non l’avete fatto. Avete fatto una scelta diversa, controcorrente. Siete venuti qui e questo oggi è già tanto!” ha detto il frate – musicista ai giovani reggini, che ben conosce grazie ai diversi anni trascorsi in città durante il proprio periodo di formazione.

Il francescano crotonese, insieme ai membri della sua band (fra cui anche alcuni ragazzi dell’AC diocesana), ha quindi dato fondo al proprio vasto repertorio, composto da musica rock e leggera di qualità, tanto italiana quanto straniera, rivisitata ad hoc per accompagnare i maxi balli di gruppo che hanno coinvolto tutti i presenti, riempiendo la storica piazza di una gioia spontanea e contagiosa. I brani eseguiti sono stati intervallati da momenti di espressione artistica offerti dagli stessi giovani mediante la danza e il disegno, nonché dalla visita di padre Giuseppe che ha salutato calorosamente i ragazzi esortandoli a vivere gli stessi valori sui quali è stata incentrata la serata.

In conclusione, un grande selfie di piazza ha raccolto la band e tutti i giovani, alla fine di un concerto a dir poco anomalo, che li ha visti per una volta non spettatori, ma protagonisti!

 

Giorgio Cotroneo

(equipe diocesana Settore Giovani di AC)

 La vocazione “a misura di giovanissimo” al centro della Giornata diocesana di domenica 2 aprile

 

Le sfide, si sa, sono pane quotidiano per un giovanissimo: se alcune appaiono banali, altre portano davvero alle scelte definitive della vita. Dallo studio allo sport, dalle aspettative della famiglia alle relazioni che cambiano e alla fede che si interroga: tutto diventa una sfida, continua e affascinante, che mette in gioco l’identità di ogni adolescente nel cammino verso la crescita e la costruzione della persona, che diventerà l’adulto di domani. Il giovanissimo di Azione Cattolica, però, sa bene che ad accompagnarlo lungo questi bivi in salita è Dio stesso, che lo aiuta ad accettare la sfida e superarla, rispondendo senza timore alla sua chiamata, trovando cioè la propria vocazione nel percorso di ogni giorno.

Questo il tema della Giornata diocesana Giovanissimi 2017, dal titolo “Semina il coraggio… (Rac)cogli la gioia!”, che si è tenuta domenica 2 aprile presso il Seminario diocesano. La giornata ha visto la partecipazione di oltre duecento ragazzi fra i 14 e 19 anni provenienti da tutta l’Arcidiocesi ed è stata aperta dai saluti del nuovo presidente diocesano Nico Chirico e dell’assistente generale don Pasqualino Catanese. Ad essi è seguita la liturgia di accoglienza, incentrata sulla chiamata del giovane profeta Geremia, che non ha avuto paura di raccogliere la grande sfida lanciatagli dal Signore, invitando i suoi contemporanei alla conversione del cuore.

I ragazzi hanno quindi assistito al suggestivo lancio delle attività della mattinata: un’avvincente storia di crescita a fumetti proiettata sulla parete dell’aula magna del Seminario, quella della campionessa paraolimpica di scherma Bebe Vio. Divisi per gruppi e per fasce di età, i GVV hanno approfondito il tema della giornata attraverso tre stanze nelle quali hanno riflettuto sui gli atteggiamenti del fallimento, della responsabilità e dell’attesa, con la guida degli educatori e degli ospiti invitati a raccontare ai ragazzi concrete testimonianze di vita.

Dopo il pranzo, come ad ogni Giornata giovanissimi che si rispetti, si è scatenata la festa! Ospiti d’onore nientemeno che il vincitore di Sanremo Francesco Gabbani e la sua scimmia, impersonati dai ragazzi dell’equipe diocesana di settore, che hanno fatto ballare e cantare tutti i giovanissimi presenti, impegnati poi in una gigantesca Mannequin Challenge, all’insegna dell’hashtag #challengeACcepted, col quale i diversi gruppi parrocchiali si erano già cimentati nelle settimane precedenti in questa singolare gara, inviando ciascuno su Facebook il video della propria mannequin.

La messa conclusiva è stata presieduta dall’assistente diocesano del Settore Giovani don Tonino Sgrò, che ha lasciato ai giovanissimi il messaggio di speranza del Vangelo dalla resurrezione di Lazzaro, esortandoli a slegare le bende di tutti gli atteggiamenti dannosi che spesso costringono la loro vita, per accogliere senza paura la fede in Gesù, che è resurrezione e vita, dunque gioia piena!

 

 

Giorgio Cotroneo (equipe diocesana Settore Giovani di AC)

Venerdì, 31 Marzo 2017 23:18

Semina il coraggio, raccogli la vita

Scritto da

Giornata diocesana Gvv
7 Aprile 2017

 

Tutto pronto per l'attesissima giornata diocesana che vedrà protagonisti i giovanissimi provenienti da tutte le parrocchie. L'evento si inquadrerà all’ interno della cornice vocazionale che fa da sfondo all’ intero anno associativo.

Il tema sarà quello della sfida, in particolare la sfida della crescita. Lo scopo sarà accompagnare i giovanissimi ad accogliere la sfida che Dio propone loro, cioè scegliere Lui. I ragazzi saranno invitati a “giocarsi nella loro identità”, conoscendo, accettando e affrontando, non senza difficoltà, le piccole sfide di ogni giorno, per rispondere alla domanda: “Ce la farò?!”.

La sfida a cui si farà riferimento, quindi, non sarà altro che la vocazione a misura di gvv! La preghiera introdurrà il tema della giornata, ripercorrendo la storia di Geremia, la cui chiamata è un invito al coraggio nell’ accettare la “Sfida” del progetto di Dio.

Non mancheranno le sorprese, le novità ed il divertimento tra i tanti momenti che scandiranno la giornata che certamente sarà esperienza di gioia e comunione per tutti. L'evento Facebook già impazza di sfide a suon di "mannequin challenge", vero tormentone di queste settimane in attesa della giornata.

E quindi non possiamo far altro che darci appuntamento a domenica 2 Aprile alle ore 09:00 presso il Seminario arcivescovile "Pio XI" e accogliere l'invito. Il motto è : "Semina il coraggio, (rac)cogli la Vita!- #ChallengeAccepted"... sfida accettata! 

Evento Facebook

 

Sembra probabile che nelle menti di buona parte di coloro che si apprestino a vagliare il concetto di “purezza di cuore” si affastellino pensieri un po' arruffati e carichi di antiche dietrologie che non consentono di abbracciare la totalità del mistero che sta dietro questa grande e bella realtà.

Con quest'invito alla chiarezza terminologica don Tonino Sgrò, Assistente del settore giovani di AC, ha dato il via al secondo appuntamento di lectio diocesana, volta ad offrire una disamina approfondita del brano delle Beatitudini.

Questo secondo incontro, svoltosi venerdì 24 febbraio presso la Parrocchia di San Giorgio Martire, ha cercato di gettare luce sul passaggio dei macarismi che recita: “Beati puri di cuore perché vedranno Dio”.

Il concetto di purezza, ha detto don Tonino, va ricondotto alla disciplina che studia la composizione della materia. In essa, infatti, si considera puro quell'elemento che è di una sola natura. Allo stesso modo, sul piano umano e su quello relazionale, il concetto di purezza si tinge dei medesimi toni cromatici. Il puro è colui che non è diviso e spaccato al suo interno e che non lascia spazio alla attività precipua del divisore per eccellenza che è il maligno.

Dopo la meditazione ha avuto luogo l'incontro con il Re dei Re, durante l'adorazione eucaristica, nel corso della quale si è offerta ai presenti la possibilità di accostarsi al sacramento della Riconciliazione.

Un suggestivo segno ha concluso la serata. Don Tonino, insieme ai due neo-eletti vicepresidenti del Settore Gv, Daniela Imeneo e Pasquale Cuzzola, ha proceduto ad astergere le mani dei tanti amici convenuti.

Non è mancato, poi, il saluto a Brigida Marino e Giorgio Sottilotta, che per tanti anni hanno coordinato con passione e grande senso di servizio le attività dei Giovani della nostra Associazione diocesana.

Il saluto del nuovo Assistente unitario, don Pasqualino Catanese, ha suggellato la serata, esortando i presenti alla speranza con l'invito di vivere la Quaresima, ormai alle porte, nel migliore dei modi.

Non ci resta, dunque, che far germogliare i molteplici suggerimenti che ci sono stati regalati nell'attesa dell'ultimo appuntamento di lectio previsto per venerdì 21 aprile.

 

Angelo Ventura

Equipe diocesana settore Gv

 

Mercoledì, 01 Febbraio 2017 17:01

SocialMente

Scritto da

Si è svolta anche quest’anno, presso l’aula magna del liceo artistico “Mattia Preti”, la Festa del Msac, il movimento studenti di Azione Cattolica, che ha coinvolto oltre un centinaio di studenti giovanissimi provenienti da tutta la diocesi. L’evento, organizzato dall’equipe diocesana del movimento e dal settore giovani di Azione Cattolica, si è celebrato sabato 14 Gennaio ed ha visto la partecipazione del segretario nazionale Gioele Anni, lodigiano ed esperto di comunicazione, che ha accompagnato successivamente la fase congressuale per l’elezione della nuova segreteria.

Proprio il tema della comunicazione è stato filo conduttore dell’intero pomeriggio fornendo ai ragazzi la possibilità di riflettere e confrontarsi sul loro modo di comunicare oggi, nell’era del social. Da qui lo slogan “SocialMente”, pensare quindi la comunicazione ai tempi di Facebook, Instagram o Snapchat, i più grandi social network al mondo usati dalla stragrande maggioranza della popolazione e pertanto da tutti i giovanissimi studenti o quasi.

È stato proprio Gioele Anni ad introdurre i ragazzi al pomeriggio, invitandoli a riflettere su quanto conoscano effettivamente gli strumenti della comunicazione digitale e richiamando ai principi di identità e libertà d’espressione. “Sappiamo davvero a chi appartengono le informazioni che postiamo quotidianamente sui sociali? I social dal momento che ci lasciano vedere ed interagire soltanto con gli argomenti che postiamo insieme ai nostri amici possono essere una valida fonte per informarci in maniera corretta e reale?”.

Ha iniziato con queste piccole “provocazioni” il segretario nazionale che ha brevemente sottolineato le abitudini più ricorrenti tra gli internauti di oggi ponendo l’attenzione su quanto si è veri e liberi di comunicare in un momento storico nel quale ci si lascia influenzare dalla massa e dal mondo virtuale. Alle parole ha fatto poi seguito una fase laboratoriale pensata proprio dai ragazzi dell’equipe del movimento i quali, sfruttando le dinamiche comuni dei social, hanno interagito con la platea attraverso tre giochi, utili a lanciare il confronto,  permettendo così la riflessione insieme.

Le attività proposte hanno reso i partecipanti protagonisti e non spettatori passivi dell’evento e  hanno permesso a ciascuno di confrontarsi ed informarsi sulla scuola, luogo di vita fondamentale per ciascuno di essi. I ragazzi sono stati poi richiamati dallo stesso Gioele Anni a vivere attivamente proprio la scuola da protagonisti,  “essendoci davvero dentro per primi”,  essendo difatti chiamati a scoprire in essa il valore vero di una vita che è progetto e sogno più grande.

Il congresso elettivo ha visto la partecipazione dei delegati scelti all’interno delle varie parrocchie e si è concluso con l’elezione della nuova segretaria diocesana Alessandra Monaca che riceve il testimone da Alessia Cotronei mentre viene confermato vice – segretario Gabriele Arena.

Alessandra racconta cosi la sua esperienza all’interno del Movimento: “Quando, all’inizio della scuola superiore, mi hanno chiesto di far parte del Movimento Studenti di Azione Cattolica, ho subito accettato anche non sapendo bene cosa fosse. Frequentando le riunioni ho scoperto che il MSAC è qualcosa di eccezionale, un’esperienza che ti cambia la vita ma soprattutto che cambia l’impressione che hai sulla scuola. La cosa più bella del Movimento è quella di mettersi in gioco per organizzare attività per gli studenti. Ormai sono tre anni che faccio parte del MSAC è non c’è mai stato un momento in cui mi sono pentita della mia scelta. L’esperienza più bella che ho trascorso con il mio gruppo è stata quella del campo nazionale, un campo pieno di emozioni, di riflessione sulle problematiche della scuola e di divertimento. Il Movimento è un gruppo di ragazzi che plasma il futuro, un gruppo che è sempre disponibile per tutti gli studenti. Durante la festa di quest’anno sono stata eletta segretaria diocesana del MSAC: ringrazio per la fiducia che gli amici mi dimostrano e spero di essere in grado di svolgere al meglio il mio incarico.”

Si rinnova così la segreteria diocesana che continuerà, insieme a tutta l’equipe, a pensare un movimento studenti aperto a tutti, che promuova ancora il protagonismo degli studenti all’interno della scuola, luogo di studio e pensiero, di conoscenza e relazioni vere da costruire.

 

Maria Fedele

Equipe del settore Gv di Ac

 

Alessandra Monaca

Segretaria diocesana Msac

Mercoledì, 25 Gennaio 2017 10:46

SARANNO MATRICOLE

Scritto da

SARANNO MATRICOLE è un mini-percorso di orientamento universitario rivolto agli studenti delle classi IV e V degli istituti scolastici superiori, promosso da FUCI, Settore Giovani e Movimento Studenti di AC;  un'occasione per discernere, conoscere l'offerta didattica di diverse facoltà, confrontarsi con studenti universitari, avere la possibilità di dialogare informalmente ed incontrare docenti delle principali facoltà reggine e messinesi.

Scarica gli allegati per conoscere il programma e compilare la scheda d'iscrizione.

Page 1 of 4